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Writer's pictureFather Michele Alberto

XXXIII Domenica dopo Pentecoste: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».


“Al tuo battesimo nel Giordano, o Signore, si è manifestata l’adorazione della Santissima Trinità: la voce del Padre ti rendeva infatti testimonianza, chiamandoti “Figlio diletto”, e lo Spirito in forma di colomba confermava la sicura verità di questa parola. O Cristo Dio che ti sei manifestato e hai illuminato il mondo, gloria a te.”

(dall’Apolytikion della Solennità della Santa Teofania).


Dal Santo Vangelo secondo l’Apostolo ed Evangelista S. Matteo (Mt 4,12-17)


Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata.

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»


Riflessione


Carissimi fratelli e sorelle nella fede, a voi tutti ogni pace e consolazione!


In questa prima domenica dopo la Santa Teofania di Nostro Signore, Dio e Salvatore Gesù Cristo, ci ritroviamo qui, uniti dalla Parola di Dio, per riflettere su due passi delle Scritture che ci offrono una prospettiva straordinaria sulla grazia divina e il suo impatto nella nostra vita. Nelle letture di oggi, vediamo un filo che lega San Paolo agli Efesini (Ef 4:7-13) e il Vangelo secondo Matteo (Mt 12-17), rivelando una connessione profonda tra il dono della grazia e la missione di Gesù.


San Paolo ci insegna che ogni membro della comunità cristiana è stato dotato di doni secondo la misura della grazia di Cristo. Questa grazia, come menzionato nelle sue lettere, trova la sua incarnazione più completa in Gesù Cristo. Egli compie opere straordinarie nel nome del Padre, distribuendo liberamente il suo insegnamento, le sue guarigioni e il suo amore. Ed è infatti attraverso queste azioni che il messaggio di Cristo prende vita, e il Vangelo ci invita a riflettere su come accogliere questa grazia nelle nostre vite.


Nel Vangelo di Matteo invece, Gesù svolge un ministero che va oltre la guarigione fisica, poiché cerca di toccare il cuore delle persone. La connessione tra le due letture si manifesta nel fatto che la grazia di Dio non è un dono isolato, ma qualcosa che dobbiamo condividere con generosità e compassione, proprio come fa Gesù. Le sue azioni non sono egoistiche o limitate a un gruppo selezionato; al contrario, sono aperte a tutti coloro che desiderano accogliere il suo messaggio. Questo ci spinge a considerare come possiamo, a nostra volta, condividere la grazia di Dio con gli altri, aprendo i nostri cuori alla generosità e al servizio.


In armonia con la chiamata alla conversione del Vangelo di questa domenica, il messaggio centrale ci invita a riconoscere Gesù come il Figlio di Dio e a rispondere con un cuore aperto e convertito. Questa chiamata non è semplicemente un atto di pentimento, ma un impegno attivo e sincero, un cambiamento radicale nella nostra vita quotidiana. La conversione ci sfida non solo ad accogliere la grazia di Cristo, ma anche a condividere questo dono con gli altri, diventando strumenti della compassione di Dio nel mondo.


Carissimi fratelli e sorelle, riflettiamo insieme sulla sfida della conversione, un percorso che ci chiama a cambiare totalmente il nostro cuore e il nostro stile di vita per avvicinarci a Dio. Tuttavia, riconosciamo che ci sono ostacoli che possono ostacolare questo cammino di trasformazione. Elementi come l'attaccamento al peccato, l'orgoglio, l'egoismo e la mancanza di fiducia possono agire come barriere significative al nostro avvicinamento a Dio.


È imperativo, quindi, che, come comunità di credenti, affrontiamo apertamente questi ostacoli. L'individualismo, l'indifferenza spirituale e la mancanza di discernimento sono sfide che devono essere superate collettivamente. In un mondo che spesso promuove l'isolamento e l'egoismo, come comunità dobbiamo abbracciare l'umiltà e la solidarietà. Solo insieme possiamo affrontare questi ostacoli e superarli.


Per questo motivo, la conversione non è un cammino solitario, ma una sfida collettiva che affrontiamo insieme, sostenendoci reciprocamente. L'umiltà apre la porta alla consapevolezza dei nostri limiti umani, mentre la solidarietà ci unisce nel perseguire l'obiettivo comune della trasformazione spirituale. In questo sforzo collettivo, possiamo condividere le nostre esperienze, imparare dagli altri e trovare forza nella preghiera e nella comunione fraterna.


Fratelli e sorelle, mentre celebriamo il culmine della Natività, la nascita di Dio Figlio, la Santa Teofania, la manifestazione di Dio come Trinità al Giordano, diventa un momento di grande santificazione. È un periodo in cui la consapevolezza della nostra connessione collettiva si intensifica, poiché ci immergiamo nei Misteri divini. In questa celebrazione, riconosciamo che la nostra trasformazione spirituale è parte di un processo più ampio che coinvolge la comunità e si riflette nel mistero della presenza divina nelle nostre vite.


Quindi, l'acqua è benedetta non solo per ricordare questo evento sublime, ma per ricordarci anche che tutti noi siamo invitati a berle e a partecipare ai riti dove essa viene aspersa. (aspersione all'interno dei dintorni). Questo è un momento in cui le nostre case, i luoghi di lavoro e i veicoli sono toccati da Dio attraverso questi meravigliosi Misteri.


Questa è veramente una memoria che la Chiesa ha inizio a casa, si estende in varie aree delle nostre vite, e ci fa percepire profondamente di far parte di quella comunione. In questo contesto, l'acqua benedetta diventa un simbolo tangibile di questa connessione, richiamando alla mente il nostro impegno collettivo nella ricerca spirituale e nella trasformazione.


Oggi ci ritroviamo come una comunità di credenti, uniti nel nostro cammino di conversione. Questo processo coinvolge l'intera comunità, poiché insieme affrontiamo gli ostacoli che minacciano di allontanarci da Dio. Con umiltà e solidarietà, lavoriamo con impegno per costruire un cammino più aperto e accogliente per tutti, consapevoli che la nostra forza collettiva verso la conversione è un riflesso della grazia divina che ci guida e ci sostiene lungo questo percorso.


Siamo una Comunione dei Santi, radunati dal Signore della vigna intorno al suo altare per celebrare il culto della Celeste Gerusalemme. Questa Comunione dei Santi si manifesta non solo nei luoghi solenni come il trono di gloria e le sublimi cattedrali, ma anche nei modesti templi della chiesa e nella semplicità delle nostre abitazioni, che abbiamo consacrato per accogliere la presenza di Dio.


Inoltre, dirigiamo la nostra attenzione al Regno di Dio, la meta ultima della nostra fede. Questo regno è caratterizzato dall'amore, dalla giustizia e dalla pace, dove Dio regna sovrano nei cuori di coloro che lo accolgono. Come cristiani, ci impegniamo a vivere secondo gli insegnamenti di Cristo, diffondendo il suo amore e preparandoci per la pienezza del Regno che verrà. In questo modo, la nostra Comunione diventa una testimonianza tangibile della speranza e della redenzione che il Regno di Dio porta nel mondo.


Beneamati fratelli, quando riflettiamo sul Regno di Dio, dobbiamo comprendere che non è solo una realtà futura, ma qualcosa che può essere sperimentato qui e ora. Questa manifestazione avviene attraverso le relazioni di amore e giustizia che coltiviamo nella comunità. In questo contesto, il ruolo dei diaconi è essenziale. Siamo tutti chiamati a essere costruttori di questo Regno, aiutando le persone a riconoscere la presenza di Dio nella loro vita quotidiana.


Le Sacre Scritture ci introducono al Regno di Dio attraverso varie descrizioni presenti nei Vangeli. Gesù, nel suo messaggio, utilizza parabole per spiegarne la grandezza e la portata. Queste immagini, come il tesoro nascosto, il granello di senape e la perla preziosa, ci invitano a riflettere sulla preziosità del Regno di Dio e sulla sua crescita silenziosa, ma potente, nelle nostre vite.


Il Regno di Dio non è solo un luogo fisico, ma una realtà spirituale che permea il cuore di coloro che accolgono Cristo come Signore e Salvatore. È il regno dell'amore, della giustizia e della pace, un regno in cui Dio regna sovrano nei cuori umani. Questa realtà è già presente tra noi, ma anche un destino futuro che attendiamo con speranza.


Comprendere e abbracciare il Regno di Dio ci pone di fronte a una sfida e a una responsabilità. Dobbiamo chiederci come possiamo contribuire a far sì che il Regno si manifesti nelle nostre vite e nella nostra comunità. Il cammino verso il Regno richiede appunto una conversione continua, un costante rinnovamento della nostra vita spirituale, un abbandono sincero al Signore e un impegno attivo per vivere secondo i suoi insegnamenti.


Carissimi, in questo percorso verso il Regno di Dio, il nostro ruolo è cruciale. Come membri della Chiesa, siamo tutti chiamati a essere testimoni credibili del Vangelo, agenti di cambiamento e portatori della luce di Cristo nel mondo.

Carissima comunità, è con umiltà e gratitudine che mi trovo qui oggi, consapevole della responsabilità e della benedizione che il Signore mi ha affidato nel mio servizio come diacono. Voglio condividere con voi il desiderio profondo che anima il mio cuore: quello di essere un canale attraverso il quale le persone possano avvicinarsi a Cristo, sperimentando la sua grazia trasformante.


Il ruolo che da un anno e mezzo sto ricoprendo come diacono è un ministero di servizio e di carità, ma va oltre il compimento di rituali liturgici. Sono stato chiamato a essere un servitore del Vangelo, testimone dell'amore di Cristo. Oggi vorrei riflettere su come posso, in qualità di diacono, contribuire a far avvicinare le persone a Cristo.


Innanzitutto, la preghiera è il fondamento del mio servizio. Attraverso la comunione costante con Dio, acquisisco la forza spirituale necessaria per essere uno strumento efficace della Sua grazia. Prego non solo per la nostra comunità, ma anche per coloro che sono lontani dalla fede, chiedendo al Signore di aprire i cuori alla sua Luce.


Nel mio servizio, riconosco l'importanza cruciale dell'ascolto empatico. Cerco con impegno di essere disponibile ad ascoltare le storie delle persone, sia in ambito lavorativo che nella vita di tutti i giorni. Comprendere le loro gioie, lotte e domande sulla fede diventa un atto di empatia fondamentale. Spesso, la semplice presenza e l'ascolto attento possono creare un ponte di fiducia attraverso il quale il messaggio di Cristo può fluire liberamente.


Va detto che il mio servizio non si limita alle celebrazioni liturgiche; sento un profondo bisogno di portare la luce di Cristo anche nelle situazioni quotidiane. Sia nei momenti di gioia che in quelli di tristezza, cerco sinceramente di essere vicino alle persone, condividendo la speranza e la consolazione che solo Cristo può offrire.


In questo spirito, chiedo a ciascuno di voi di unirvi a me in questo impegno. Che l'ascolto empatico e la testimonianza di Cristo siano la cifra distintiva della nostra comunità. Attraverso la nostra presenza amorevole e il condividere speranza e consolazione, possiamo essere veri strumenti della luce di Cristo, irradiando amore e compassione in ogni aspetto della nostra vita e della vita degli altri.



Padre Onnipotente ed eterno, ci rivolgiamo a Te con cuori aperti e umili. Spirito Santo, sii la nostra guida mentre contempliamo le Sacre Scritture.

Dio Padre Onnipotente, nella tua immensa misericordia, preghiamo perché la tua grazia ci guidi nella chiamata alla conversione. Che il nostro essere si trasformi profondamente, abbracciando la tua volontà con cuori rinnovati. Che il tuo fuoco celeste accenda il desiderio nelle nostre anime di riflettere la generosità e la compassione di Cristo, affinché il suo messaggio di amore e speranza possa risplendere attraverso di noi, raggiungendo coloro che ci circondano.

Padre Nostro, ascolta la nostra supplica che dalle profondità del nostro cuore sale verso di te: Fa di noi strumenti consapevoli della tua volontà, affinché possiamo portare il tuo Regno di amore, giustizia e pace ovunque andiamo. Che il tuo Spirito Santo ci guidi in questo viaggio e ci doni la forza di essere autentici cittadini del tuo eterno Regno.

Amen.


Che la benedizione di Dio Padre Onnipotente scenda su di voi e con voi rimanga sempre.


Arcidiacono Michele Alberto Del Duca.

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